keep-educatingOltre 20 anni fa, nel 1994, l’UNESCO ha scelto il Lifelong Learning for All come strategia di medio termine per il periodo compreso tra il 1996 ed il 2001. Nella conferenza del 1996 i ministri dell’istruzione dell’OCSE hanno esortato gli stati membri a “tradurre il lifelong learning in realtà per tutti” e ad inserirlo tra le priorità del quinquennio successivo. In seguito il Consiglio Europeo di Lisbona del 2000 ha confermato il ruolo chiave del lifelong learning nel modello sociale europeo.

L’idea di un apprendimento permanente si è evoluta molto negli ultimi anni, soprattutto a seguito della diffusione sempre più massiccia – e a costi sempre più bassi – della tecnologia. Con la diffusione dei MOOCs, infatti, è possibile seguire corsi di formazione a costi competitivi in qualunque parte del mondo, anche da adulti.

Se questo ha consentito l’accesso all’istruzione a più persone rispetto ai corsi tradizionali, resta ancora da sciogliere il nodo di quello che definirei, parafrasando il termine originale, lifelarge learning. L’esperienza nel mondo della formazione, ma anche della scuola, ci ha insegnato che una formazione efficace è “larga”, più che lunga. La formazione permanente non è sufficiente a rendere i ragazzi employable prima del conseguimento del titolo. Arricchire il proprio curriculum, sia scolastico che lavorativo, con esperienze trasversali (volontariato, associazionismo, attività universitarie extracurriculari), pratiche o creative, rende le persone versatili, flessibili e in definitiva più “appetibili” per le imprese e il mercato del lavoro. Non si tratta, però, solo di allungare il proprio curriculum e renderlo più interessante, ma di lasciare spazio a una vera e propria generazione di beyonders.

La sfida del nostro tempo è quella di imparare a guardare al di là del prevedibile, di imparare a gestire ciò che sembra voler sfuggire di mano, di scrutare l’orizzonte e guardare oltre: beyond. Di costruire porte per consentire ad altri di bussarvi, ponti per passare dove non riusciremmo, opportunità laddove altri vedono avversità.

Essere beyonders è un modo di essere che appartiene già alla generazione presente di giovani, largamente cresciuta tra crisi e difficoltà di ogni genere, che deve solo iniziare a coltivarlo; con pazienza e dedizione, cura e condivisione.